venerdì 26 luglio 2013

Disfunzione osteopatica: definizione

Ciao a tutti, entriamo nel mondo dell'osteopatia definendo uno dei punti di riferimento per l'osteopata.

La disfunzione osteopatica è una riduzione di movimento, con perdita della mobilità, di un elemento corporeo. Essa è descritta dalla "regola dell'ART":
  • A = asimmetria della forma.
  • R = range motorio e quindi alterazione del movimento.
  • T = tessuti con consistenza anomala, a causa di un ipertono muscolare.


Cerchiamo di capire più nel dettaglio, passo dopo passo, di cosa si tratta, prendendo in considerazione l'articolazione.


Un'articolazione presenta un range motorio totale, oltre il quale le strutture che la sostengono (legamenti, muscoli e fascia), subiscono una lesione, una rottura. Il limite massimo è detto barriera anatomica. Proprio al centro di questo range troviamo il punto neutro, punto in cui si avrà un equilibrio di tutte le tensioni legamentose, muscolari e fasciali.



L'operatore, in questo caso l'osteopata, può far compiere all'articolazione del paziente un movimento, quindi un range di mobilità passiva, minore del range motorio totale. Il limite di questo range è detto barriera elastica. Tra la barriera elastica e quella anatomica, esiste un spazio, detto spazio parafisiologico. 


Il paziente però, compiendo il movimento, non raggiunge il range motorio passivo che l'operatore gli fa compiere, ma un range minore, di mobilità attiva. Il limite in questo caso è detto barriera fisiologica.



Arriviamo finalmente alla definizione di disfunzione. Quando esiste una restrizione di movimento, il range motorio passivo e attivo risultano minori rispetto alla situazione fisiologica. In questo caso l'osteopata individua una barriera di restrizione in un determinato movimento. A causa di questa perdita, il punto neutro non sarà più posizionato al centro, ma al centro ci sarà il punto neutro patologico.


Quindi, ricapitolando:


  • Disfunzione osteopatica = riduzione di movimento di un elemento corporeo.
  • Barriera anatomica = limite massimo di movimento dell'articolazione oltre il quale si determina una lesione degli elementi che la sostengono, legamenti, muscoli e fascia.
  • Barriera elastica = limite del movimento passivo che l'operatore può indurre dall'esterno.
  • Spazio parafisiologico = spazio presente tra la barriera anatomica e la barriera elastica.
  • Barriera fisiologica = range di movimento attivo che può compiere il paziente.
  • Barriera di restrizione = barriera che si presenta quando si ha una perdita di mobilità nel senso della direzione di movimento.
  • Punto neutro = punto in cui si avrà l'equilibrio di tutte le tensioni legamentose, muscolari e fasciali.
  • Punto neutro patologico = punto causato dallo spostamento del punto neutro dopo la comparsa di una barriera di restrizione.
L'obiettivo dell'osteopata non è quello di trovare le disfunzioni e correggerle, ma è quello di identificare correttamente l'origine primaria delle diverse patologie e trovare il modo di ristabilire manualmente il buon funzionamento dell'organismo!!!

Spero che sia tutto chiaro, nel caso scrivetemi un commento :) 

Buona serata, Lisa :)

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